Anna Frank in fondo era un'adolescente con le sue passioni, suoi problemi, i suoi difetti, le sue gioie ed i suoi turbamenti. Probabilmente oggi avrebbe fatto le sue storie di Instagram e avrebbe il suo profilo su Facebook ma noi non ci pensiamo perché tutto quello che è passato, non riusciamo a sentirlo come vivo e reale. Invece dietro a ogni pagina c'è una mano di carne e sangue a scrivere. Anna è una bambina di famiglia ebrea che tra il 1942 e il 1945, chiusa giorno e notte nella stessa stanza, è riuscita a parlare di felicità e libertà...Si, libertà...Anna Frank voleva diventare una giornalista e scrittrice e si chiedeva se qualcuno avrebbe mai letto i suoi componimenti. L'uomo ha deciso di non permetterglielo, eppure la letteratura ha avuto l'ultima parola donandole, ovunque essa sia adesso, il suo posto da scrittrice di fama internazionale. Questo è il rapporto tra uomo e letteratura: il primo può anche morire, ma se lascia qualcosa attraverso la seconda, il significato della sua vita, stampato sulle pagine del tempo, va ben oltre la sua morte corporale