ELISABETTA E LIMONE'
ELISABETTA E LIMONE
Di Rodolfo J. Wilcock
Regia Salvatore Guadagnuolo
Con Olimpia Alvino, Valerio Ribeca
"Marconi estate"
Elisabetta e Limone è una storia d’amore.  La lucida e allegra follia, lo sguardo sempre disincantato di Elisabetta, trasportata continuamente dalla vertigine del nulla, si incontrano con Limone, un emarginato, un ultimo, un non considerato dal mondo, un profanatore di tombe. E qualcosa scatta.  Due solitudini che si incontrano? Non solo.  In questo gioco folle e seduttivo, il tutto è vissuto come una favola dove giaguari, cammelli, topi e scarafaggi rispettano il loro ruolo di comprimari.  La decisione più saggia è quella di rinchiudersi in una casa/tomba per non vivere come morti fuori, in un mondo dove solo guerci e ammiragli conducono un gioco da stupidi. È l'inconsapevole consapevolezza che è meglio fare vestitini per topi, è meglio crearsi una “religione” della santa repubblica che si rispetta e si prende in giro: forse è l'unico modo per salvarsi. Elisabetta e Limone, assurdamente e surrealisticamente, sono la realizzazione del sogno, con una scenografia scarna ma ricca, una musica che sottolinea la fatuità e l’ineluttabilità dei destini umani.  Ma loro due sono fuori dal mondo, dentro una tomba, che diventa, paradossalmente, un giardino sempre in fiore.