IL PAESE DEI CIECHI '
IL PAESE DEI CIECHI
Di H.G. Wells
Con Reading musicale di PAOLO TRIESTINO
"Marconi estate"
Ammaliante e toccante, ironico ed inaspettato, poetico ed inquietante.. ecco gli aggettivi necessari  per descrivere il respiro che attraversa le pagine di questo meraviglioso racconto. La trama è apparentemente semplice: a seguito di una rovinosa caduta lungo una montagna della cordigliera andina, il protagonista Nuñez si risveglia in una vallata nella quale scopre il mitico Paese dei Ciechi, una località rimasta isolata dal resto del mondo per trecento anni a seguito di un’eruzione vulcanica e di un terremoto dovuto ad essa. Si tratta di un luogo ameno, ricco di pascoli e verdeggiante, la cui caratteristica saliente è da identificare nelle persone che vi risiedono: sono tutti ciechi fin dalla nascita o, per meglio dire, nascono senza gli occhi ma in questo scherzo della natura, dovuto (pare) ad un‘infezione, non identificano una malformazione ma anzi la loro normalità. Per gli abitanti del paese, cieco o vista sono parole prive di significato e questa è la grande difficoltà con cui Nuñez è costretto a confrontarsi, incapace di entrare pienamente in contatto con chi “vede” il mondo attraverso l’olfatto, l’udito e il tatto. Dopo un tentativo di colpo di stato andato male, cercherà di abituarsi, soprattutto per amore di una ragazza della vallata, Medina-Saroté…   IL PAESE DEI CIECHI è un invito ad aprire gli occhi e la mente; è un invito a non fermarsi dinanzi ai limiti della propria percezione delle cose, ma ad indagare, ad andare oltre le apparenze, e a tenere in conto la possibilità che il nostro punto di vista non sia l’unico e assoluto. Il mondo è grande, ed è bello perché è vario; non limitiamoci a giudicare senza conoscere, perché niente è certo e tutto è relativo. La cecità può colpire chiunque, ma evitare di chiudere gli occhi può aiutare a prevenirla.