BUONGIORNO A TE MACBETH'
BUONGIORNO A TE MACBETH
Di Davide Sacco da Wiliam Shakespare
Regia Davide Sacco
Compagnia Tradizione Teatro
Con Tiziana Sensi e con Simone Bobini, Luisa Casasanta, Carlo Di Maio, Piero Grant, Giulio Maroncelli, Renato Palazzotto, Eva Sabelli
Con il patrocinio di Telefono Azzurro, Rondine Cittadella della Pace e Helpcode
"Fuori abbonamento"
“Datemi genitori migliori e vi darò un mondo migliore” Con questa frase di Aldous Huxley in epigrafe si apre il nostro spettacolo, cullato da una madre troppo importante, troppo imponente, troppo moglie per essere una madre e troppo madre per essere una moglie. Si sveglia il piccolo Macbeth e a dargli il buon giorno questa sentenza: “Buongiorno a te, Macbeth, che un giorno sarai re”. Un piccolo uomo, dieci anni, non di più, un piccolo uomo che gioca nel mondo dei grandi, quando i grandi giocano a fare i piccoli. Una società adulta, che ti obbliga al fare, che ti obbliga, per ansia, a correre più di quanto il fiato ti permetta, a scalare vette troppo alte per la tua età, a fare tutto per il successo, finanche barattare l'etica e il senso dell'umano. Un gioco troppo scorretto per giocarci con un bambino, un gioco troppo adulto per giocarci con gli adulti. In questo adattamento raccontiamo una generazione di figli, senza più riferimenti genitoriali, che per insicurezza e inadeguatezza, armati, ma senza coscienza, ammazzano per passare il tempo. Nel testo sono tutti adulti tranne lui, Macbeth, ma forse sono tutti bambini tranne lui, Macbeth. La società insegna che il patto dei lupi va firmato presto, e la scena viene allora invasa da uomini-bestie, che nascondono la loro crudeltà dietro una maschera, incubi e presenze reali della vita di un povero bambino, che chiede solo di poter giocare e crescere serenamente. Tra spunti classici e riferimenti contemporanei prende vita la vicenda, destinata a un tragico finale, se il sonno della coscienza non verrà risvegliato in tempo. Buongiorno a te Macbeth, che un giorno sarai sicuramente re, ma per essere re, forse, non sarai un uomo. A interpretare Macbeth Renato Palazzotto, dieci anni, che si ribellerà alla terribile madre Lady Macbeth, interpretata da Tiziana Sensi, artista poliedrica che vanta nella sua carriera numerose collaborazioni dalla pubblicità al cinema, dalla televisione al teatro. È stata protagonista di fiction di successo e ha lavorato con importanti artisti italiani e stranieri, approdando poi alla regia teatrale che l’ha portata a vincere, con lo spettacolo “Condominio Occidentale”, vari premi e al conferimento dell’Alta Medaglia del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Lo spettacolo è diretto da Davide Sacco, giovane regista che vanta all’attivo una triennale collaborazione con Amnesty International per lo spettacolo “Condannato a morte – the punk version”, ispirato a Victor Hugo, (con il quale ha vinto il prestigioso premio Naples in the world), e varie regie sia di testi di drammaturgia contemporanea (“Virginia e sua zia” di Manlio Santanelli con l’attrice Gina Perna), sia di testi scritti da lui stesso: “Il grande Circo degli Incornati”, “Piccolo e squallido carillon metropolitano”, “Cammurriata 2.0” e altri). Lo spettacolo, vista l’importante tematica sociale trattata del diritto all’infanzia, ha ottenuto il patrocinio dell’Associazione Rondine Cittadella della Pace, e sostiene la campagna HELP! Il diritto di essere bambini dell’Associazione CCS Italia Onlus.